Partiamo da frutta e verdura. Ecco, in tanti la mettono in frigorifero e questo non è sbagliato. E’ sbagliato, però, tenerli dove si preferisce. Questi alimenti, infatti, vanno nel cassetto apposito del frigo dove la temperatura è a +6 gradi. Non altrove. Latte e uova, invece, nei ripiani che troviamo sulla porta. Lì, la temperatura è compresa tra i 6° e i 10°C . Più o meno, possiamo conservare le uova per un mese: salvo diverse indicazioni riportate sulla confezione.
Poi, ci sono dei cibi che possono, sì, stare in frigo, ma non per tutto il tempo che vogliamo. Ad esempio, i formaggi vanno in alto, ma non in cima. Ma possono essere conservati per circa 3 giorni. Per averli a disposizione un po’ in più, magari, avvolgeteli nella pellicola trasparente. Nel ripiano più basso del frigorifero, invece, ci vanno carne e pesce: lì abbiamo una temperatura compresa tra 0 e 4 gradi. Possono stare lì per 3 giorni al massimo; poi, come vi accorgerete, cominceranno a cambiare colore e ad emanare un cattivo odore. A quel punto, non potrete consumarli più.
Ecco la lista che vi permetterà di salvare pentole o utensili realizzati in materiali particolari e non adatti al lavaggio in lavastoviglie:
- GHISA. I prodotti in ghisa sono porosi e richiedono una cura del tutto particolare. In lavastoviglie potrebbero arrugginirsi. Per questo lavarle a mano si rivela più faticoso ma, certamente, più sicuro.
- CRISTALLO. Sia l’alta temperatura che l’aggressività dei getti d’acqua non sono idonee alla fragilità dei bicchieri realizzati in cristallo. Per questo, se la lavastoviglie non ha il programma dedicato per gli oggetti delicati, per evitare rotture o scheggiature, meglio lavare il cristallo a mano.
- PLACCATI IN ORO. E’ vero che non vengono utilizzati tutti i giorni ma solo in occasioni molto particolari, ma bisognerebbe usare un occhio di riguardo anche per le posate o i piatti placcati in oro. La placcatura potrebbe cancellarsi e rovinarsi.
- RAME. Le pentole realizzate in rame, lavate in lavastoviglie, potrebbero perdere il colore originale a causa dell’alta temperatura dell’acqua e degli agenti chimici presenti nei detersivi.
- LEGNO. Utensili, ciotole da insalata e taglieri in legno devono essere tenuti lontani dalla lavastoviglie per due motivi. Il primo è pratico: l’acqua calda fa perdere lucentezza al materiale e provoca crepe e rotture. Il secondo è di tipo igienico. La porosità del legno facilita la proliferazione dei batteri che poi andrebbero a invadere anche gli altri oggetti della cucina.
- ALLUMINIO. Tutti i prodotti in alluminio non sono idonei ad essere lavati in lavastoviglie, ma vanno trattate rigorosamente a mano per non danneggiarli irrimediabilmente.
- Il Sale per Lavastoviglie è costituito da cloruro di sodio, il medesimo composto chimico che si trova nel sale da cucina e in quello marino. Questi due prodotti, tuttavia, non possono essere considerati come sostitutivi dell' additivo per lavastoviglie dal momento che quest'ultimo è caratterizzato da una specifica formula che lo rende del tutto privo del ferro e dei carbonati che le altre tipologie di sale invece contengono. Tali composti incrementano la durezza dell'acqua, e possono arrivare a danneggiare la lavastoviglie.
- In realtà il Sale per Lavastoviglie non entra direttamente nel ciclo di lavaggio (qualcuno forse vuole dei piatti salati?), ma al contrario scorre attraverso l' addolcitore per poi andare a finire nelle acque di scarico.
- Il funzionamento del Sale per Lavastoviglie avviene in questo modo: il prodotto rifornisce di sodio le cosiddette 'resine di scambio ionico' che si trovano nell'addolcitore. Rigenerate da questi apporti, le resine sono in grado di svolgere al meglio la loro funzione di attirare e intrappolare gli ioni di magnesio e di calcio responsabili della durezza dell'acqua.